Psoriasi moderata
Luigi Ligrone: U.O. di Dermatologia
Osp. S. Maria della Speranza di Battipaglia (SA)
La psoriasi è una malattia cronico-recidivante, infiammatoria, multisistemica con prevalente coinvolgimento della cute e delle articolazioni, ad eziologia multifattoriale con diverse componenti predisponenti endogene specie di tipo genetico e familiare ed esogene di natura traumatica, infettiva e chimico-fisica.
Colpisce la popolazione mondiale in percentuale variabile dall’ 1 al 5% a secondo delle diversità etniche e razziali dei pazienti affetti, anche se sembra essere maggiormente frequente nei caucasici rispetto agli asiatici e alle popolazioni di colore. (Naldi L.) In Europa la sua prevalenza è particolarmente elevata tra le Nazioni del nord fino a picchi del 5% in Norvegia. Negli Stati Uniti si attesta tra lo 0.5 e il 2% ma in progressivo aumento, mentre è praticamente sconosciuta tra gli Indiani americani e gli Eschimesi.(Kavli et al.)
In Italia secondo i dati emersi dallo studio Praktis condotto dal Centro Studi GISED nel 2003-04 la malattia colpisce circa il 2.7% della popolazione adulta cioè circa 2.500.000 di persone, di questi il 10% è colpita da una forma grave o complicata che può richiedere il ricovero ospedaliero.
Esiste, inoltre, per questi pazienti un rischio variabile di comorbilità che include la presenza di sindrome metabolica, patologie autoimmuni , tumorali, cardiovascolari, psichiatriche e/o psicologiche(1).
La ormai certa patogenesi immunogenetica della malattia, trova un suo riscontro nell’ alterazione dei meccanismi di regolazione dei processi infiammatori cutanei che coinvolgono in particolare sia il suo compartimento cellulare T linfocitario che i suoi mediatori chimici ( integrine, chemochine, citochine, etc.)
Risulta evidente da questi dati che l’impatto sociale ed economico di tale malattia si attesta su livelli molto alti tanto che anche l’OMS l’ha inserita tra le patologie meritevoli di particolare attenzione con l’istituzione già da alcuni anni di una giornata mondiale dedicata.
Il costo della psoriasi, secondo le stime tratte da uno studio multicentrico, prospettico, osservazionale condotto su 150 pazienti affetti da psoriasi moderata-grave arruolati in 6 centri italiani, si attesta sui 2.403 milioni di Euro all’anno pari all’ 1.8% della spesa nazionale sanitaria aggiornato al 2006. ll costo annuale medio di un paziente con psoriasi moderata-grave in Italia è di 8.372 euro, 5.226 euro per la forma moderata e 11.434 euro se la malattia è grave (Colombo-Altomare:Moderate and severe plaque psoriasis cost-of-illness study in Italy ). Va inoltre considerato che, secondo i dati tratti dal progetto Psocare, un paziente su due va ricoverato una volta l’anno.
Attualmente i trattamenti disponibili per le forme moderate-gravi della malattia si sono arricchite dei nuovi farmaci cosiddetti “biologici” la cui somministrazione prevede particolare cautela considerato il loro meccanismo d’azione e le scarse conoscenze sul profilo di sicurezza degli stessi a lungo termine.
Pertanto, presso l’ Unità di Dermatologia dell’Ospedale di Battipaglia, abbiamo istituito un “percorso assistenziale diagnostico terapeutico” per l’inquadramento e il trattamento dei pazienti affetti da psoriasi di grado moderato-grave (PASI ≥ 20) cercando di fornire a questi ultimi una risposta adeguata alle esigenze della loro malattia e un criterio razionale alla prescrizione e somministrazione appropriata dei farmaci seguendo un piano di approccio interdisciplinare che prevede la collaborazione dell’Unità di Dermatologia, l’ambulatorio di Reumatologia e il servizio di Anestesia e Rianimazione che dovrebbe essere a breve integrato da un servizio di psicologia clinica.
Questa iniziativa rappresenta un tentativo di sviluppare un “percorso assistenziale” nel quale il personale medico e paramedico coinvolto, specificatamente addestrato, possa seguire delle linee guida predefinite nel relazionarsi con i pazienti affetti da psoriasi moderata-grave per individuare non solo il trattamento più idoneo al grado di impegno cutaneo e/o articolare della malattia ma anche l’approccio più opportuno al singolo caso soffermandoci sulle esigenze più gravose del paziente piuttosto che dell’utente, nel rispetto delle sue personali problematiche socio-economiche e relazionali che condizionano spesso in modo serio la qualità della vita di queste persone.