La psoriasi è una malattia cronico-recidivante, infiammatoria, multisistemica con prevalente coinvolgimento della cute e delle articolazioni, ad eziologia multifattoriale con diverse componenti predisponenti endogene specie di tipo genetico e familiare ed esogene di natura traumatica, infettiva e chimico-fisica.
Colpisce la popolazione mondiale in percentuale variabile dall’ 1 al 5% a secondo delle diversità etniche e razziali dei pazienti affetti, anche se sembra essere maggiormente frequente nei caucasici rispetto agli asiatici e alle popolazioni di colore. (Naldi L.).
In Europa la sua prevalenza è particolarmente elevata tra le Nazioni del nord fino a picchi del 5% in Norvegia.
In Italia la sua prevalenza è pari a circa il 2.8% della popolazione adulta, con un’incidenza di circa 230 nuovi casi l’anno ogni 100.000 persone, di cui il 25-30% in forma moderata-grave.
Recentemente anche in Italia i pazienti possono essere curati con nuovi farmaci con meccanismo d’azione innovativo, soprattutto con rapido effetto terapeutico e alto profilo di sicurezza, i cosiddetti farmaci biologici. Questi ultimi sono stati creati utilizzando tecniche di bioingegneria.
I farmaci biologici sono anticorpi monoclonali approvati per il trattamento della psoriasi moderata-grave e agiscono su mediatori e cellule del sistema immunitario implicate nell’infiammazione e nella formazione delle placche della malattia ma anche sull’artrite che colpisce molti di questi pazienti.
In Italia è possibile utilizzare farmaci anti-TNF-a ( Infliximab, Etanercept e Adalimumab), agenti inibitori della IL12 /23 (Ustekinumab, Guselkumab) e della IL17 (Ixekuzumab Secukinumab, Brodalumab).
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